Che cos’è il Feltro?
A cura di Agnes Eszenyi
Cigno di feltro, Pazyryk IV-III secolo. Museo dell’Hermitage, San Pietroburgo.
UNA TECNICA PLURIMILLENARIA CHE SI USA ANCORA OGGI
STORIA E TRADIZIONE
“La sua scoperta non ha una data certa, ma le sue caratteristiche, così uniche e quasi magiche, sono da sempre apprezzate ed esistono molte leggende che narrano di come la lana è potuta diventare feltro.
Tutte hanno in comune la casualità dell’incontro di tre elementi: la lana, l’umidità e il gesto meccanico.
La più simpatica è quella delle pecore che trovarono rifugio sull’arca di Noè. Stipate insieme agli altri animali, non sopportavano il caldo e se ne difendevano perdendo il pelo.
Quando fu il momento di abbandonare l’arca, le pecore vi lasciarono un tappeto di feltro.
Tappeto Afgano
Eccezionale per fantasia ed esecuzione è il feltro di Pazyryk, conservato all’Ermitage di San Pietroburgo. Ritrovato all’inizio del XX secolo nella tomba di un principe kurgan, scoperta nei monti Altai in Siberia, si trovava in un ottimo stato perché conservatosi nel ghiaccio.
Tappeto di Pazyryk III sec. a.C.
Numerose fonti storiche documentano l’uso del feltro:
Nei poemi di Omero sono citati i copricapo di feltro dei viaggiatori ed è descritto l’elmo di Ulisse foderato di tale materiale;
In una pittura di Pompei sono rappresentati fabbricanti di feltro al lavoro su particolari e funzionali piani inclinati verso un forno centrale;
I soldati dell’antica Roma portavano corpetti appositamente “infeltriti” perché risultassero a prova di freccia e gli schiavi liberati indossavano un pileo di feltro, come simbolo della loro affrancazione.
Altri cappelli in feltro famosi sono quelli degli Assiro-babilonesi, quelli rossi dei giacobini, quelli a falde larghe, con grande piuma, delle guardie del re di Francia, i tricorni del Settecento, il fez del Nordafrica, il sik dei danzatori turchi dervisci.
Dervisci
Ed è proprio in Turchia, nelle zone di Konya, Tire, Afyon e Balekesir, che oggi è ancora viva la tradizione del feltro. Vi si trovano laboratori familiari che, su ordinazione, producono tappeti, sottosella e i kepnek, le particolari sopravvesti dei pastori.
A Istambul vi sono corsi universitari appositamente istituiti per lo studio del feltro.
Altre zone dove attualmente ci si dedica ancora alla produzione, e non solo tradizionale del feltro, sono i Paesi Scandinavi. Varie scuole e istituti offrono corsi di specializzazione sulla tecnica dell’infeltrire.
I giovani artisti-artigiani, che hanno riscoperto questo antico mestiere, lo interpretano in modo attuale e fantasioso nel campo del design, della scultura e della moda.
Quasi tutti i paesi del mondo vantano un loro “pezzo” in feltro e sempre più persone si avvicinano con passione e curiosità a questa tecnica, scoprendo la magica fusione fra materiali naturali e gesti immutati nel tempo. “
Tiina Arrankoskì - Creare con il Feltro - Fabbri Editori
MA CHE COSA E’ IL FELTRO?
Il feltro è un materiale naturale, isola dal caldo dal freddo e dall’umidità. Ricavato da peli di animale (pecora, capra, cammello, yak etc...) tosata, lavata e messa in diversi strati, bagnati con acqua calda e rullati affinché i peli si ingarbugliano e gli strati si infeltriscono fra di loro formando uno strato unico compatto e resistente.
I peli degli animali (anche i capelli umani) guardando sotto il microscopio hanno la superficie come le pigne, hanno le scaglie. In contatto di umidità e calore le fibre si gonfiano le scaglie si aprono e grazie allo sfregamento nel rullo si ingarbugliano, si incastrano fra di loro e quando si raffreddano diventano un terzo.
Anche i capelli umani si infeltriscono, i rasta o dread non sono altro che ciocche di capelli infeltriti.😎
UNA TECNICA PLURIMILLENARIA CHE SI USA ANCORA OGGI
LA LAVORAZIONE MANUALE DEL FELTRO
Cardatura della lana ad arco
La lana tosata viene ripetutamente battuta con un arco, la vibrazione della corda fa sollevare i ciuffi di lana e separa il pelo dalle impurità, erbe secche e piante spinose.
Bagnatura degli strati di lana
La lana cardata viene stesa a strati su un telo pesante, e bagnata con acqua bollente e sapone.
Rullatura manuale degli strati di lana bagnata
Gli strati ben bagnati vengono arrotolati con il telo pesante su in tronco o tubo, e viene rullato ripetutamente con la forza e peso delle braccia.
Controllo degli strati, arrotolamento dall’altro lato.
Il movimento della rullatura fa incastrare le fibre bagnate così si forma uno strato unico e compatto di lana, il Feltro. Questa operazione viene ripetuta da tutti i lati del rullo affinché si compatti uniformemente.
Rullatura con l’aiuto del cavallo
Per facilitare la rullatura a volte si usa la forza trainante del cavallo. Il rullo ben stretto con le corde viene legato dietro il cavallo e trascinato lungo il prato. Il peso del rullo e la velocità del rotolamento fa compattare gli strati bagnati di lana diventando compatto e uniforme.
Asciugatura dei pezzi di Feltro
I pezzi di feltro vengono appesi o stesi all’aria aperta e asciugati.
Cucitura dei pezzi di feltro
I pezzi di feltro vengono cuciti a mano con aghi grossi e cordoncini sempre di lana oppure cotone. I bordi vengono rifiniti per impedire lo sfaldamento.
Montaggio dei pezzi cuciti sulla Yurta
I pezzi confezionati vengono montati sulla struttura della Yurta e legati con corde e fasce.